Letteralmente il termine “blackout” viene associato ad una improvvisa perdita di energia, in un lasso di tempo che va da qualche secondo ad alcuni giorni. Nelle persone questo smarrimento di energia può avere tempi ancora più dilatati, mesi a volte anni. Gli sbalzi di umore possono essere determinati da tantissimi fattori: fluttuazioni ormonali, disturbi di personalità, disturbi psichiatrici, patologie fisiche più o meno gravi, eventi di vita, fino ad arrivare alle condizioni atmosferiche.
Lei è Valentina, 29 anni, Romagnola. Un buon lavoro, fisicamente in salute appassionata di sport ma i suoi occhi spenti e la mutazione improvvisa dei suoi atteggiamenti sono segnali importanti. Ho provato a documentare con la fotografia quelle espressioni che potessero far capire i sentimenti di chi sta male.
Durante il nostro incontro alcune parole “spinose” hanno provocato di riflesso una reazione mentale ed emotiva che si manifesta nei movimenti, nei gesti ma soprattutto nelle linee del viso.
La dottoressa Stefania Stellari, psicologa e psicoterapeuta di Rimini dichiara:
«Lo sbalzo di umore a mio avviso è anche altro…è il non riconoscere il reale bisogno di un momento, sentirsi smarriti senza un punto fermo da cui partire. Il mancato riconoscimento di un bisogno corrisponde ad un mancato riconoscimento di una parte di sé. Crea il vuoto che deve essere riempito a volte “a caso” ma deve essere riempito perché vissuto come una sensazione intollerabile per la persona che lo sta vivendo».
L’ascolto ha un effetto benefico su questa “patologia” ma spesso non basta, perchè come dice la locuzione latina “verba volant”, pertanto è difficile averne traccia. La fotografia non ha un potere curativo ma dice la verità. Le persone hanno paura dei loro volti, non si guardano in faccia e scoprirsi diverse da quello che credevano risulta scomodo.
La dottoressa Stellari sostiene:
«Fotografare gli stati emotivi di una persona mentre li sta vivendo la aiuta a ri-conoscersi nella propria identità, rispecchiarsi nel momento di un’espressione di sé stessi contribuisce a ricostruire l’immagine emotiva di se’ persa nel tempo».
Negli ultimi anni la nostra vita è guidata da parole come accettazione, giudizio, indifferenza che indeboliscono le nostre personalità rendendole fragili e indifese. Cercarsi dentro con azioni mirate di cambiamento rafforza la consapevolezza delle proprie possibilità, cura se stessi e chi ci sta vicino.
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